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Il primo obiettivo della certificazione Cert’Ing è quello di mettere in evidenza il valore professionale degli ingegneri, che oggi è poco visibile. L’altro obiettivo è quello di difendere la categoria degli ingegneri da banalizzazioni e svuotamento di contenuti. – Ing. Stefano Calzolari, vicepresidente dell’Ente italiano di Normazione, consigliere nazionale del consiglio nazionale degli ingegneri e presidente di Cert’Ing

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Ing. Stefano Calzolari

Quando la certificazione rappresenta un’opportunità per mettere in evidenza il valore professionale degli ingegneri. E’ questa la sfida di Cert’Ing, l’Agenzia nazionale per la Certificazione volontaria delle competenze del Consiglio nazionale degli ingegneri. A illustrare i punti di forza di questo servizio è l’ingegner Stefano Calzolari, vicepresidente dell’Ente italiano di Normazione, consigliere nazionale del consiglio nazionale degli ingegneri e presidente di Cert’Ing.

Perché la certificazione Cert’Ing rappresenta una opportunità per gli ingegneri italiani?

“Il primo obiettivo è quello di mettere in evidenza il valore professionale degli ingegneri, che oggi è poco visibile. Per quanto infatti gli ingegneri siano noti alla collettività come una categoria seria, che goda di una fama di affidabilità, la realtà è che il loro modo di operare non è stato pubblicizzato a dovere. Nel corso degli anni non è stata messa in sufficiente evidenza questa loro capacità, che si sviluppa nei settori più moderni. Ancora oggil’ingegnere rappresenta una figura cruciale in svariate realtà, ma poco conosciuta. La certificazione quindi rappresenta un modo concreto per fare una grande operazione verità sul valore professionale degli ingegneri. Questo passa attraverso la certificazione perché quest’ultima utilizza il linguaggio della qualità, che tutti comprendono. Se gli ingegneri fanno vedere chi sono attraverso questo linguaggio sono molto più “comunicabili” e comunicanti rispetto a prima. Cert’Inga questo proposito, utilizza norme internazionali della qualità per valutare le competenze dei professionisti”.

Oggi più che mai altre figure tecniche rischiano di prendere il posto degli ingegneri in vari settori. Cert’Ing rappresenta una valida difesa?

“L’altro obiettivo di Cert’Ing è quello di difendere la categoria degli ingegneri da banalizzazioni e svuotamento di contenuti. Altre figure tecniche meno qualificate infatti, stanno prendendo il posto degli ingegneri attraverso abilitazioni di scarso livello qualitativo. Se gli ingegneri non si certificano con modalità che ristabiliscono un livello di equilibrio rispetto al mondo delle abilitazioni fittizie, rischiamo di perdere spazi che altri ingiustamente ci sottraggono. Per essere dei reali professionisti specializzati in determinati settori bisogna, in primis, possedere una formazione specialistica data dall’Università, a cui ne vanno aggiunte altre. Ma la formazione di base deve restare un requisito ineludibile. Purtroppo oggi assistiamo al tentativo del mondo tecnico di sostituire questo fondamentale requisito con alcuni corsi”.

Cert’Ing può essere un’opportunità anche per la committenza?

“La committenza grazie a Cert’Ing troverà un elenco di ingegneri che si presentano al mercato del lavoro raccontando quello che sanno fare meglio. Questo aspetto diventa fondamentale perché la committenza ha molto più vantaggio a selezionare i propri professionisti attraverso una lista di nomi qualificati e certificati. Significa godere di efficienza, minori costi, velocità e qualità. Più siamo trasparenti e più aumentano i vantaggi per noi e per la committenza.  Questa qualificazione infatti non è imposta dall’ordine, ma è il singolo professionista che sceglie di chiedere all’ordine quale specializzazione mettere in mostra, offrendo la miglior descrizione di sé. Cert’Ing è infine una certificazione riferita all’intera categoria,  non solo ai liberi professionisti, perché essere ingegneria significa offrire una professionalità all’interno di qualunque organizzazione”.