consiglio2

Assemblea del Bilancio preventivo 2023 dell’Ordine degli Ingegneri presso la Fondazione Magnani Rocca

L’INGEGNERE DEL DOMANI? SEMPRE PIÙ INNOVATORE E INTERPRETE DEI TEMPI

La figura dell’ingegnere ha un ruolo sempre più centrale nell’interpretazione dei tempi, mutevoli e in forte accelerazione.
“Proprio per la varietà dei campi in cui declina le proprie competenze, la categoria andrà sempre più valorizzata come portatrice di conoscenze e competenze scientifiche, non solo in ambito professionale ma anche all’interno della comunità cui può dare un contributo d’innovazione significativo”.
Così Claudio Ferrari, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma, in occasione dell’assemblea annuale finalizzata alla presentazione del Bilancio preventivo 2023, che si è tenuta presso la Fondazione Magnani Rocca.
Approvato il documento, illustrato dal tesoriere Massimo Bocchi e dettagliato dalla contabile Barbara Piermarioli, agli iscritti è stato riservato un evento conviviale che ha visto, dopo i saluti del Direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura Antonio Montepara, la premiazione dei cinque senatori dell’Ordine che hanno traguardato i cinquanta anni di laurea: Ghizzoni Maurizio, Molinari Pierluigi, Prati Giancarlo, Rinaldi Marcello e Toriazzi Giovanni. Quest’anno avrebbe compiuto il mezzo secolo dalla laurea anche Angelo Tedeschi, per vent’anni Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma, scomparso nel 2017, e che per l’occasione è stato ricordato alla presenza della moglie Maria Luisa Soncini.
Dopodiché, è stato presentato l’elenco dei giovani iscritti dell’anno 2022: Abelli Fabio, Accorsi Matteo, Alinovi Elena, Baiocchi Alarico, Chiappini Miranda, Ciciliato Nicolò, Cusumano Vincenzo Marco, Dallaturca Laura, Di Mola Marco, Dondi Alberto, Fantuzzi Luca, Filippini Floriana, Fiori Fabio, Giardina Salvatore, Grieco Carmine, Laera Nichi, Lambertini Marco, Liotta Federico, Mangora Michele, Marchini Matteo, Monfredini Claudia, Nicosia Stefano, Passera Greta, Pelella Cristian, Porreca Matteo, Riboloni Massimo, Rienzo Lucia, Romanini Filippo, Simeone Rosalba, Tupputi Domenico, Verani Cecilia, Zheng Fabio, Zuffetti Edoardo.
Un ideale passaggio di consegne alle nuove generazioni, soprattutto in termini di passione, oltre che di impegno. Quella passione che consentirà di affrontare le sfide del presente e del futuro, ricordando sempre che l’ingegnere non è solo colui che applica pedissequamente le normative, ma è innanzitutto un ideatore, dotato di quegli strumenti della scienza e della tecnica che gli permettono di trasformare il pensiero in macchine, edifici e processi“, sottolinea Ferrari.
In quest’ottica, di una categoria che ha fatto e fa anche cultura, è stata presentata la “Raccolta di pubblicazioni del Centro Studi Urbanistici dell’Ordine degli Ingegneri di Parma” a cura dell’ingegner Carlo Castagneti, alcuni volumi dei quali, a mezzo secolo dalla prima stesura, rieditati per l’occasione, con l’integrazione di alcune stampe d’epoca gentilmente concesse dalla Gazzetta di Parma. Raccolta dedicata a Smeraldo Smeraldi, ingegnere del ducato Farnesiano nei primi anni del 1600, proprio per testimoniare la poliedrica professionalità che ancora oggi è un patrimonio della nostra categoria. Poliedricità messa anche in evidenza dall’ingegner Gian Luigi Capra che, in qualità di vicepresidente del Centro Nazionale di Studi Urbanistici, istituito presso il Consiglio Nazionale degli Ingegneri oltre sessant’anni fa, ha sottolineato la rappresentatività dell’Ordine di Parma, da molti decenni a livello nazionale.
L’incontro è terminato con alcune riflessioni di Ferrari relative alle sfide del prossimo futuro che “comporteranno un profondo rinnovamento dell’attività professionale, che non può prescindere dal ruolo della formazione“. E a tal proposito è stato ricordato il recentissimo accordo quadro sottoscritto con l’Università degli Studi di Parma a testimonianza del solido legame tra il mondo accademico e quello professionale.
Dopo un ringraziamento al Presidente Gino Gandolfi e al direttore scientifico Stefano Roffi della Magnani Rocca, gli iscritti hanno potuto giovare della vista guidata alla collezione permanente della Fondazione, in coerenza con quell’approccio di contaminazione culturale, ora più che mai richiesta per affrontare le sfide future del nostro Paese.