A 10 ANNI DAGLI EVENTI ALLUVIONALI 2013/2014 INTERVENTI DI MITIGAZIONE NEI DISSESTI IN APPENNINO SETTENTRIONALE
Ferrari: “Un’occasione per sensibilizzare la società civile sul tema della prevenzione e mitigazione del rischio, ma anche per ricordare il silenzioso e faticoso mestiere dei professionisti che sviluppano e applicano tecniche in continua evoluzione, per il bene comune”

Rischio, mitigazione del rischio e analisi preventiva e prevenzione. Questi i temi al centro dell’incontro “A 10 anni dagli eventi alluvionali 2013/2014 interventi di mitigazione nei dissesti in Appenino Settentrionale” che si è svolto presso la sala Campo Paglia di Tizzano Val Parma, organizzato da Ordine degli Ingegneri della Provincia di Parma e Ordine dei Geologi dell’Emilia-Romagna.
“Si tratta di un’importante occasione per diffondere nella cittadinanza un linguaggio comune su temi che ai geologi e a noi ingegneri appaiono ovvi, ma che troppo spesso diamo per scontato: mi riferisco al concetto di rischio, di mitigazione del rischio, di analisi preventiva e prevenzione. Tutto questo deve avvenire in sinergia e in collaborazione con gli altri tecnici (i geologi, i tecnici delle PA) nel rispetto reciproco dei ruoli e a garanzia della Pubblica Amministrazione, che deve compiere scelte politiche spesso difficili basandosi su dati scientifici a volte non sempre univoci (per loro natura)“. A sottolinearlo è il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma Claudio Ferrari, prima di ricordare che “la conoscenza dell’uomo e la tecnica per applicarla sono in continua evoluzione, non possono non esserlo e lo sono perché noi tecnici facciamo un mestiere che è silenzioso e faticoso, quasi scontato agli occhi di molti. In quel silenzio e in quella fatica noi operiamo con responsabilità perseguendo il senso di tutela della comunità intesa come tutela del bene comune“.

Ad entrare nei dettagli dell’incontro è poi il segretario dell’Ordine, Ing Marco Giacopelli (già tecnico Regione Emilia-Romagna con cui realizzò i primi pozzi drenanti a Tizzano nel 1990) che spiega: “nei terreni che costituiscono il nostro Appennino la risalita della falda a seguito di elevate precipitazioni crea fenomeni franosi più o meno estesi. Da una parte c’è la necessità di studiare la circolazione idrica sotterranea, connessa al tema della progettazione delle indagini geologiche, e per questo sono stati coinvolti docenti universitari che hanno approfondito il tema, dall’altra c’è l’ambito della progettazione e dell’esecuzione dei lavori in tale contesto, e a proposito si sono susseguite relazioni a carattere illustrativo, con particolare riguardo agli interventi operativi di drenaggio profondo in località Ertola di Tizzano eseguiti dopo il 2020, e all’evoluzione delle tecniche di realizzazione dei pozzi drenanti dagli anni Novanta e successivi miglioramenti ad oggi“.
Sono stati portati poi anche altri casi a confronto, come il monitoraggio, studio e interventi di mitigazione nelle frane dell’appennino settentrionale, con gli esempi di Succiso e Roccamurata.
In chiusura è stata presentata l’Innovazione proposta dallo sponsor dell’evento, VE.I.CO.PAL di Vigatto, riguardante un’attrezzatura brevettata che permette la perforazione della condotta di fondo del collegamento dei pozzi con tecniche robotizzate, senza la presenza continua di operai all’interno dei pozzi durante le lavorazioni; tecnica che permette di ridurre notevolmente i rischi legati all’esecuzione in cantiere.

L’incontro è stato seguito dal sopralluogo al Cantiere di Tizzano.

L’Ordine di Parma ringrazia gli iscritti che hanno partecipato all’evento sia come uditori sia come relatori.